CFD Trading in Italia: cosa sono i CFD e cosa occorre conoscere per iniziare a fare trading di CFD

Last updated: 28.02.2023
Howard Friend
Author:
Howard Friend
Adviser
CFD & Trading
Experience
> 10 anni

Il CFD trading rappresenta una delle modalità di investimento più gettonate in assoluto. A spingere un numero enorme di trader a sceglierlo è la grande semplicità che lo caratterizza, tale da farne uno strumento adatto a tutti i trader, dai più esperti a chi è appena entrato nel mondo del trading online.

E’ fondamentale armarsi di una preparazione adeguata, in particolare, per gli investitori alle prime esperienze nel settore, ovvero quelli più a rischio. Andiamo quindi a conoscerlo più da vicino per cercare di capirne come investire nei mercati finanziari con i CFD.

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  • Cosa sono i CFD?
  • Quali sono i vantaggi dei CFD?
  • Su quali sottostanti si può investire CFD?
  • Quali strategie adottare con CFD?
  • Come scegliere il miglior broker per CFD?
  • Cos’è la direttiva MiFID?
  • Altri criteri da privilegiare nella scelta del broker CFD

Cosa sono i CFD?

Anche in questo caso occorre partire da una domanda ben precisa: CFD, cosa sono? La risposta è molto semplice: il CFD è acronimo di Contract for Difference (dall’inglese: contratto per differenza), ovvero contratti stipulati tra un trader e la piattaforma di servizi finanziari presso cui detiene il conto. Il significato di CFD, però, non spiega la loro reale natura.

Per iniziare a capire meglio la questione e rispondere al quesito relativo a cosa sono CFD, occorre aggiungere una specificazione. Si tratta infatti di derivati. Quindi di strumenti finanziari che replicano il prezzo di un sottostante, senza implicarne il possesso diretto.

Cosa vuol dire? In pratica che il CFD di azioni non presuppone l’acquisto diretto di titoli, ma una previsione sulla loro quotazione.
Le modalità molto particolari del CFD trading in Italia sono rese possibili dal fatto che questo genere di contrattazioni avviene su mercati OTC (Over the Counter), ovvero non regolamentati. Non prevedono di conseguenza una rigida gabbia normativa, come avviene nel caso di quelli regolamentati, dando l’opportunità di avvalersi di alcuni vantaggi, che vedremo qui di seguito.

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CFD: quali sono i vantaggi derivanti dal loro utilizzo?

Abbiamo quindi visto il CFD significato e in cosa consistano effettivamente questi strumenti sempre più graditi dagli investitori di ogni parte del mondo. A questo punto, occorre andare oltre la questione del CFD acronimo e cercare di comprendere gli effettivi vantaggi da essi garantiti. Possiamo dire che il CFD trader può contare in particolare sui seguenti:

  • Costi più leggeri. Non essendoci uno scambio reale di asset non si pagano commissioni per l’apertura o la chiusura della posizione. Sono presenti nel caso in cui si intenda tenerla aperta durante la notte, ma solitamente il CFD trader opera in un arco temporale ristretto;
  • Possibilità di utilizzare la leva finanziaria e aprire posizioni allo scoperto. In tal modo si può ovviare alla mancanza di ingenti risorse e puntare comunque ad importi di rilievo;
  • Opportunità di guadagno non solo su un apprezzamento dell’asset su cui è stato aperto il contratto, ma anche da un suo calo. Una notevole differenza con quanto accade acquistando direttamente un asset, ad esempio un titolo azionario;
  • Possibilità di chiudere il contratto in ogni momento, grazie alla liquidità del mercato di riferimento. In tal modo è possibile la presa di profitto in caso di riuscita dell’operazione, o impedire ulteriori perdite nel caso opposto.

 

Su quali sottostanti è possibile investire in CFD?

CFD come funzionano? Quali sono i sottostanti su cui è possibile aprire un contratto presso i broker che li propongono? La lista è in effetti molto variegata. E’ infatti possibile farlo su:

  • Azioni presenti su tutte le maggiori piazze finanziarie globali;
  • Sulle principali valute del Forex con il Forex Trading, a partire naturalmente da dollaro statunitense, euro e sterlina britannica;
  • Indici, con la scelta di ETF (Exchanged Traded Fund) su qualsiasi genere di listino;
  • Materie prime, sia energetiche che non, tra cui quelle alimentari (grano, cacao, soia, cotone e zucchero;
  • Obbligazioni emesse sia da entità statali, che corporate;
  • Criptovalute, a partire naturalmente da Bitcoin ed Ethereum CFD trading.

CFD: quali strategie adottare?

Naturalmente, per un CFD trader è fondamentale riuscire a individuare le strategie di trading online più adatte per questo genere di commercio. Sono gli stessi esperti del settore a indicare in tal senso le seguenti:

  • Scalping, ovvero l’apertura di una miriade di posizioni di breve o brevissimo termine, con l’intento di guadagnare da ognuna di esse un piccolo profitto;>
  • Pullback, considerato il contraltare dello scalping. In questo siamo di fronte ad una strategia di attesa, tale da presupporre una lunga osservazione del prezzo in modo da approfittare della sua inversione;
  • Trading sul momentum, che presuppone non solo capacità di attendere, ma anche massima velocità per prendere posizione sul mercato nel momento in cui si forma il trend;
  • Trading sulle notizie. Si tratta di una modalità non alla portata di tutti, poiché presuppone la capacità di utilizzare l’analisi fondamentale e di saper leggere ad esempio relazioni trimestrali o bilanci.
CFD Trading rischi del mercato online

Come scegliere il miglior broker per investire sui CFD?

Il primo passo da affrontare, prima di iniziare a fare CFD trading in Italia, consiste proprio nella scelta del broker con cui farlo. Per riuscire ad operare una scelta oculata, occorre partire da un presupposto: la piattaforma CFD deve essere munita di un regolare permesso a offrire servizi finanziari, rilasciata da un ente di vigilanza dei mercati.

Nel nostro Paese a sovrintendere in tal senso è la CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa). Mentre a livello continentale è la Cyprus Stock and Exchange Commission (CySEC) a farlo. Se una piattaforma CFD non ha un permesso di questo genere deve essere scartata senza indugio. Indipendentemente dal fatto che i suoi intenti siano truffaldini o meno. Il motivo è da ricercare nel fatto che un broker regolamentato è tenuto ad aderire all’ICF (Investor Compensation Fund). Ovvero al fondo di compensazione dai rischi d’insolvenza, che prevede una copertura sino a 20mila euro in un caso di questo genere.

Va poi ricordato che i broker di CFD trading muniti di regolare licenza sono obbligati al rispetto non solo delle normative italiane, ma anche della direttiva MiFID, acronimo di Markets in Financial instruments Directive.

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Cos’è la direttiva MiFID?

Prima di provare a capire i CFD come funzionano, è il caso di dare una rapida occhiata alla direttiva MiFID. Ne esistono due versioni: la prima ha provveduto a disciplinare i mercati finanziari dell’Unione Europea dal 1° novembre 2007 al 2 gennaio 2018, la seconda è subentrata a partire dal 3 gennaio 2018.
La versione originaria doveva regolare le attività di fornitura dei servizi d’investimento delle aziende finanziare europee in modo da accrescere la competitività dei mercati. A comporla erano i seguenti punti:

  • l’obbligo di gestire gli ordini nell’interesse della clientela;
  • quello di informare gli utenti sui rischi connessi alla negoziazione di determinati strumenti finanziari, spingendoli a ritagliarsi una adeguata preparazione;
  • garantire trasparenza in relazione alle condizioni di mercato tramite informazioni prima e dopo l’operazione.

MiFID II, a sua volta, prescrive:

  • l’utilizzazione di piattaforme regolamentate per il trading;
  • quella di algoritmi ad alta frequenza in grado di rispettare le regole imposte dalla direttiva;
  • il miglioramento dei livelli di trasparenza mediante controlli aggiuntivi;
  • la copertura finanziaria di asset e professioni all’interno dell’industria europea dei servizi finanziari.

Gli altri criteri da privilegiare nella scelta di un broker CFD

Una volta espletata la prima scrematura, limitando la scelta per il CFD trading Italia agli operatori muniti di licenza, si può passare alla scelta definitiva tra quelli rimasti in lizza. I criteri da seguire in questo passaggio sono i seguenti:

  • la facilità di utilizzo. Anche il trader alle prime armi deve riuscire ad orientarsi al meglio, senza dover fare eccessivi sforzi per capirne i meccanismi;
  • la chiarezza delle varie sezioni e delle funzioni presenti sulla piattaforma;
  • la convenienza delle tariffe praticate o, addirittura, l’azzeramento delle commissioni;
  • la presenza di un servizio di assistenza realmente efficiente, in grado di risolvere ogni eventuale problematica a favore degli utenti. Si tratta di un aspetto troppo spesso sottovalutato;
  • la possibilità di avere a propria disposizione le migliori app di trading online. Chi investe vuole poter seguire le operazioni intraprese in tempo reale e senza soluzione di continuità. Anche quando è costretto per un qualsiasi motivo ad allontanarsi dalla postazione abituale.

L’utilità di un conto demo gratuito

Abbiamo visto una serie di aspetti collegati al trading di CFD azioni, a partire dalla necessità di scegliere un broker appropriato. Tra di essi anche le strategie che possono favorirne la redditività. Proprio in relazione a questo punto, occorre sottolineare che le migliori piattaforme per l’investimento sul web propongono un altro strumento che deve essere assolutamente preso in considerazione. Stiamo parlando del conto demo gratuito.

Di cosa si tratta? In pratica, con questo termine si va a indicare la particolare modalità di simulazione che consente di aprire posizioni sul mercato senza investire soldi reali. La demo è considerata uno strumento molto utile dagli esperti. A spingerli in tal senso è il fatto che grazie ad essa il trader alle prime armi può testare il suo grado di preparazione. Inoltre, può saggiare la validità delle strategie e delle nozioni apprese. Il tutto senza rischiare di perdere denaro, come avviene troppo spesso proprio nel corso delle prime transazioni eseguite sul mercato, a causa della naturale inesperienza.

Se il non rischiare di perdere soldi è un notevole vantaggio, sull’altro piatto della bilancia occorre però mettere la mancanza di stress. Tale da limitare in parte la reale utilità di questo strumento. Se vuoi comunque utilizzarne uno, il nostro consiglio è di utilizzare questo, uno dei migliori in assoluto.

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I costi del CFD trading

Come abbiamo già ricordato, il CFD trading Italia presenta il vantaggio di costi molto contenuti. Anzi, in alcuni casi le commissioni sono pari a zero. Ciò, naturalmente, non vuol dire che non esistono costi collegati al trading su questi derivati. Di solito, infatti, i prezzi dei CFD sono elencati in coppia, di acquisto e di vendita. Tra i due valori c’è una differenza, indicata con il termine di spread. Proprio questo è il costo applicato dal broker nel momento in cui il cliente inaugura una posizione.

Si tratta di una percentuale dell’investimento, che può essere fissa o variabile. Nel primo caso non muta, non prescindendo quindi dalla condizione del mercato. Nel secondo può essere più alta in corrispondenza di maggiore volatilità, meno ove le turbolenze del mercato siano contenute. Ogni piattaforma applica uno spread deciso in partenza e spetta quindi al trader decidere quale sia la più conveniente per le proprie esigenze. Chi intende assicurarsene di favorevoli può comunque affidarsi alla nostra piattaforma, tra le più convenienti in tal senso.

Le Commissioni Overnight

Infine, le commissioni overnight, un costo abbastanza trascurabile, a meno che non lo si consideri nel lungo termine e sia relativo a posizioni tenute aperte a lungo.

Questi costi vengono applicati per garantire il passaggio delle posizioni al giorno di contrattazione successivo. Per tenerle aperte durante la notte occorre versare la tariffa decisa dalla piattaforma. Nel corso del weekend, ovviamente diventano tre, ma la sostanza non cambia: si tratta di costi molto contenuti e tali da impattare sulla convenienza del trading soltanto in un’ottica di medio e lungo termine. Quindi, difficilmente nel caso dei CFD, le cui posizioni sono solitamente aperte per poche ore.

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